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Patrimonio culturale: riconoscimento nazionale per "Bolzanism Museum"

Il primo museo italiano sul social housing scelto dalla Fondazione Scuola Beni e Attività Culturali tra le migliori pratiche a livello nazionale. Vettorato: “Grande progetto di mediazione urbana”.

Ieri (4 maggio) si è tenuta a Roma la presentazione dei casi di studio della conferenza “La partecipazione alla gestione del patrimonio culturale”. Tra le eccellenze italiane figura anche il "Bolzanism Museum", scelto tra le migliori pratiche da parte della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali: un istituto internazionale per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del Ministero della Cultura, che ne è il socio fondatore.

Vettorato: "Bolzanism Museum progetto vincente"

L’assessore provinciale alla cultura in lingua italiana, Giuliano Vettorato, è particolarmente soddisfatto del risultato ottenuto dall'iniziativa, evoluzione della sperimentazione di mediazione urbana avviata da Cooperativa 19 e Campomarzio nel 2017, grazie ad un bando promosso dall’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia di Bolzano. “Bolzanism Museum è un progetto che ha preso vita nel 2020 che si riconferma esempio positivo di mediazione urbana. I riscontri derivano dai numeri e l'interesse suscitato a livello locale, uniti ora a questo eccellente riconoscimento”, ha sottolineato. “Ho creduto subito in questa iniziativa, che rianima con passione tante storie della città di Bolzano, attraverso un viaggio alla scoperta delle architetture popolari, che ripercorre fedelmente il passato e il presente anche di zone periferiche del capoluogo”, ha aggiunto Vettorato.

La conferenza “La partecipazione alla gestione del patrimonio culturale” è il culmine della ricerca avviata dalla Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali che studia i casi di partecipazione alla gestione del patrimonio culturale nel contesto nazionale. Una prima fase di osservazione e ascolto ha consentito, attraverso una rilevazione online, la mappatura di 260 esperienze di comunità che su tutto il territorio nazionale operano ispirate dai principi della Convenzione di Faro. Una seconda fase di analisi ha indagato 117 casi studio per individuare motivi di successo e di insuccesso, fattori abilitanti e ostacoli e per identificare le competenze professionali necessarie ad animare questi processi. Fra questi figura, dunque, anche il Bolzanism Museum, i cui ideatori sono stati invitati nella capitale per l’appuntamento di restituzione pubblica di questo lungo ma fruttuoso percorso di studio.


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ASP/tl