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Chiesa romanica di S.Giovanni a Prato Stelvio, nuova zona di rispetto

A tutela ulteriore dell'unicità storico-culturale e della visibilità della chiesa romanica di S.Giovanni a Prato Stelvio ok della Giunta a nuova zona rispetto.

A tutela ulteriore dell'unicità storico-culturale e della visibilità della chiesa romanica di S.Giovanni a Prato Stelvio ok della Giunta a nuova zona rispetto. (Foto: Udo Thoma)

I terreni circostanti la chiesa di S. Giovanni a Prato Stelvio ed il suo cimitero, sono stati trasformati in zona di rispetto e d’ora in avanti sono sottoposti a vincolo indiretto di tutela storico-artistica. La chiesa e il cimitero cinto da mura, sono già sotto tutela dal 1° giugno 1981. Si tratta, infatti, di una delle chiese più importanti della Provincia e un gioiello tra le chiese romaniche della Val Venosta.

La Giunta provinciale lo ha deciso oggi (16 giugno) su proposta dell’assessora competente Maria Hochgruber Kuenzer. “La dichiarazione della zona di rispetto è necessaria per proteggere la vista e l’area della importante chiesa medioevale che è posta in posizione elevata e pittoresca, ben visibile da lontano in prossimità del bosco sopra Prato all’imbocco della Val di Solda”, fa presente l’assessora che ha fatto propria con convinzione la richiesta avanzata dal sindaco e dai cittadini residenti confinanti.

Istituita nuova zona di rispetto

In base al vincolo indiretto di tutela storico-artistica, i terreni ad uso agricolo dovranno essere coltivati con metodi tradizionali, come per esempio grano o frutteti; su di essi vige il divieto di costruzione e in particolare non si potrà costruire strutture ausiliarie come impalcature, piloni, lamine, reti. È, inoltre vietata la costruzione di nuove strade o parcheggi, se non espressamente autorizzati dalla ripartizione beni culturali della Provincia. I terreni in questione sono già soggetti a un divieto generale di edificazione nel piano regolatore del Comune.

Azione esempare

La previsione del nuovo vincolo era stata suggerita dal sindaco del comune di Prato allo Stelvio al fine di tutelare ancora meglio in futuro questo insieme nella sua unicità storico-culturale, nel suo significato e nella sua visibilità. In questo senso, nell'ambito di un approccio partecipativo esemplare, ha ottenuto il consenso preventivo scritto dei cittadini residenti confinanti per la designazione di un programma di protezione ambientale esteso. La Giunta provinciale con la decisione odierna ha autorizzato la direttrice della ripartizione beni culturali, Karin Dalla Torre, a presentare all’ufficio tavolare di Silandro la domanda di annotazione del vincolo indiretto di tutela storico-artistica, a carico delle numerose particelle fondiarie di vari cittadini confinanti. Il nuovo vincolo indiretto di tutela storico-artistica sarà in vigore una volta pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione.

Gioiello tra le chiese romaniche

La chiesa di San Giovanni a Prato Stelvio nasce come luogo di culto privato dei signori di Cengles, che vi sono sepolti nella cripta. “Il notevole monumento d’epoca romanica con navata unica risalente al XIII secolo, abside e campanile laterale del XII secolo, comprende una precedente costruzione del IX secolo”, fa presente Dalla Torre. L’abside circolare presenta affreschi risalenti intorno al 1420. Queste opere sono tra le più importanti della pittura venostana, influenzata dalla pittura bolzanina del Trecento. Il grande cimitero recintato su pianta rettangolare testimonia come la chiesa fosse dotata di diritti di sepoltura. Un affresco risale al periodo giovanile del pittore di Malles Venosta Karl Plattner (1948). Le fasi costruttive e la dotazione degli interni, integrati nel corso dei secoli dal Preromanico fino al XX secolo, stanno a dimostrare l’importanza della chiesa.

ASP/sa

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