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Youth worker, creare benessere come risposta alle devianze giovanili

È stata presentata ieri (21 marzo) alla Scuola provinciale per le professioni sociali Lévinas di Bolzano la qualificazione professionale di “Youth worker”, promotore di politiche giovanili.

Si è tenuta ieri (21 marzo) alla Scuola provinciale per le professioni sociali Lévinas di Bolzano la conferenza stampa di presentazione della qualificazione professionale di “Youth worker”, promotore e promotrice di politiche giovan

Si è tenuta ieri (21 marzo) alla Scuola provinciale per le professioni sociali Lévinas di Bolzano la conferenza stampa di presentazione della qualificazione professionale di “Youth worker”, promotore e promotrice di politiche giovanili.

Il lavoro svolto da chi si occupa di giovani può essere raggruppato in diversi ambiti tra cui la cultura, lo sport, l'intrattenimento, l'educazione, la protezione dell'ambiente, la cittadinanza attiva e la cooperazione internazionale. Viene realizzato grazie alla presenza di tante associazioni e cooperative, da operatori e operatrici, da tante e tanti volontari, con lo scopo di supportare lo sviluppo personale dei giovani, favorirne la coesione sociale, l’inclusione, l’occupazione e l’educazione.

“Grazie alla delibera della Giunta provinciale n. 934/2023, la Provincia di Bolzano ha istituito e introdotto nel Repertorio provinciale la qualificazione dello Youth worker”, ha affermato il vicepresidente della Provincia e assessore all'istruzione, Marco Galateo. “Il ruolo di chi lavora con i giovani è descritto nel dettaglio, definendone attività e competenze. Questo permette di formare una figura con le abilità adeguate a lavorare con i giovani. Un progetto pilota a livello nazionale. E, alla luce dei ripetuti fatti di cronaca, dare delle risposte efficaci, tempestive e concrete. Dobbiamo fare in modo di avvicinare sempre più i giovani ai centri giovanili. Con figure formate. Operatori come i promotori di politiche giovanili, che conoscono il territorio ed accompagnano i ragazzi in una logica di cultura e rispetto. La prossima settimana saremo a Roma, con il sovrintendente Gullotta ed una classe del ‘Battisti’, dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, a presentare l’app ‘BattBull’, un'innovazione che parla la lingua dei giovani contro il bullismo”.

Il percorso formativo

Il percorso formativo, della durata di 300 ore, ha l’obiettivo di fornire gli strumenti e le conoscenze a chi vuole lavorare nella promozione delle politiche giovanili. Parallelamente si dà la possibilità a chi ha già lavorato in questo ambito di riconoscere le competenze pregresse e per poter accedere all'esame per la qualificazione, a giugno 2025.

“La qualificazione professionale e il percorso formativo permettono di ottenere una certificazione valida sul territorio nazionale ed europeo a chi sogna una professione in questo settore e a chi lavora da tempo con i giovani”, ha chiarito il direttore all’Istruzione e Formazione Vincenzo Gullotta che, in collaborazione con il direttore della Formazione professionale in lingua italiana Giuseppe Delpero, ha dato avvio oltre un anno fa al percorso progettuale che ha portato alla creazione della qualificazione professionale.

Fatta una prima mappatura delle attività svolte da chi lavora quotidianamente con i giovani, si sono poi definite le competenze. Il tavolo istituito con i portatori di interesse delle organizzazioni del privato sociale (tra cui La Strada-der Weg e la Fondazione G. Gambara) e le istituzioni pubbliche (numerosi istituti scolastici e l’Ufficio Politiche giovanili della Ripartizione Cultura italiana) è stato facilitato da Teresa Pedretti, direttrice di Irecoop Alto Adige Südtirol. Il lavoro di profilatura, lungo 10 mesi, che ha consentito l’individuazione e la declinazione della qualificazione professionale, è stato svolto dalla Direzione della Formazione professionale in lingua italiana con il supporto del Gruppo interdipartimentale per la validazione e la certificazione delle competenze.

“La Formazione professionale italiana è sempre attenta alle richieste provenienti dal mondo del lavoro attraverso l’ascolto delle categorie che lo rappresentano istituzionalmente. Con lo Youth worker offriamo un percorso che darà nuove possibilità di inserimento lavorativo nell'ambito della promozione delle politiche giovanili. Una qualificazione professionale spendibile subito sul mercato del lavoro”, ha sottolineato il direttore della Formazione professionale in lingua italiana, Giuseppe Delpero.

Sarà quindi possibile ottenere la qualificazione, formalmente riconosciuta attraverso la specifica certificazione valida sul territorio nazionale ed europeo, di Youth worker/promotore-trice di politiche giovanili attraverso due differenti percorsi: chi già possiede l’esperienza, previo colloquio e documentazione del lavoro svolto, potrà accedere direttamente all'esame finale per la certificazione delle competenze. Chi, invece, non ha esperienza lavorativa, potrà iscriversi al corso di Youth worker che partirà dal mese di ottobre 2024 nella Scuola provinciale per le professioni sociali “E. Lévinas” di Bolzano.

Promotori di benessere

“La Scuola per le professioni sociali Lévinas ha colto l’opportunità di attivare un nuovo percorso con l’obiettivo di far acquisire una qualificazione professionale riconosciuta e spendibile a livello nazionale, proponendo un’offerta formativa innovativa e appropriata ai bisogni del territorio. Giovani che lavorano con i giovani, promotori di benessere, di agio; per contrastare il disagio socioculturale”, ha detto il direttore dell'Istituto, Alberto Conci.

Le informazioni per iscriversi al percorso sono disponibili sul sito web della Scuola professionale Lévinas.

“Coraggio e competenza, sono i fattori chiavi per intercettare al meglio le potenzialità dei giovani”, ha concluso Andrea Grata, presidente di Irecoop Alto Adige Südtirol. “È un momento delicato. Cambiano i linguaggi. Sono cambiati i paradigmi e gli interventi sulle devianze giovanili necessitano di figure come lo Youth worker. Operatori che, attraverso un presidio sul territorio, intervengano con il linguaggio dei giovani per intercettare tutto ciò che vi è di buono”.

LC

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