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Scuola italiana: il 12,6% dei bambini ha bisogni educativi speciali

Convegno per riflettere sulle strategie per bambini e ragazzi con bisogni educativi speciali. In Alto Adige, nella scuola italiana, sono il 12,6% del totale.

"Gli adulti hanno un’orchestra con un direttore esperto, che sa quello che fa. I bambini in generale hanno un’orchestra con un direttore che non è tanto consapevole. Invece chi soffre della sindrome di iperattività ha tutti gli strumenti per fare un’orchestra, però il direttore manca. I bambini che hanno questa sindrome non hanno problemi mentali, gli strumenti li hanno tutti. È che senza direttore non sanno come suonare e vengono fuori delle stonature". A spiegare così l’iperattività a chi non la conosce è Davide, un ragazzo di 15 anni, protagonista di uno dei video proiettati oggi (12 aprile) al seminario "BES - Finalizzare risorse e sviluppare competenze per la gestione della complessità a scuola", organizzato dalla Direzione istruzione e formazione italiana per dirigenti e referenti delle scuole. 

Il 12,6% dei bambini ha bisogni educativi speciali

Il tema della giornata è stato proprio la gestione della complessità a scuola e in particolare la gestione dei bambini o degli studenti con ADHD, cioè la sindrome da iperattività. Dopo l’apertura dei lavori dal parte dell’assessore Giuliano Vettorato, il Sovrintendente Vincenzo Gullotta ha illustrato i dati relativi alla scuola altoatesina. "Nella scuola in lingua italiana dell’Alto Adige – spiega Gullotta- abbiamo un 12,6% di alunni certificati con legge 104/1992 o legge 170/2010. Di questi poco più del 3% presenta una sindrome da iperattività, un disturbo a causa del quale i bambini manifestano come caratteristiche principali la disattenzione, l’iperattività e l’impulsività".

Sostegno a insegnanti, ragazzi e famiglie

Per sostenere gli insegnanti nella gestione delle classi complesse e per garantire a tutti i bambini e i ragazzi un corretto e sereno percorso scolastico, la Provincia mette a disposizione delle scuole 157,60 posti per docenti di sostegno e 141,5 posti per collaboratori all’integrazione. Dall’anno scolastico 2018/2019, inoltre, è stato avviato, tramite il FSE, il progetto Successo formativo che ha messo in campo complessivamente 10 coordinatori, 15 tutor, 93 educatori, 15 psicologi e 5 orientatori ed è finalizzato ad attuare azioni per il contrasto alla dispersione. Inoltre, dall’anno scolastico 2018/2019 sono stati erogati oltre 71.000 euro per più di 2.000 ore straordinarie aggiuntive. Infine il Servizio inclusione mette a disposizione dei docenti appositi percorsi di formazione ed uno sportello, che si propone a genitori e docenti come spazio di confronto e riflessione su modalità di intervento educativo–didattico.

Strumenti concreti per la pratica didattica

Vincenzo Gullotta però sottolinea che "la Direzione istruzione e formazione italiana ha messo in campo tutti gli strumenti di cui può avvalersi, ma questo non può essere sufficiente. È necessario infatti che gli insegnanti mettano in atto specifiche strategie e che si costruisca un’azione sinergica tra scuola, famiglia e servizi. A questo è dedicato il seminario: individuare degli strumenti concreti che siano applicabili nell’immediato nella pratica didattica quotidiana". 

USP